
Recensione della dott.ssa Ievoli Paulette
Il confronto - Vite parallele di due grandi: Karol Wojtyla e Alcide de Gasperi
La figura di Papa Wojtyla, rivitalizzando la dimensione oscurata della spiritualità, ha restituito alla Chiesa il suo ruolo guida nel viaggio dell’uomo verso un Dio di tutti, pacificando i contrasti tra le diverse religioni, purificate da ogni strumentalizzazione materiale e cogliendone l’originaria natura. Questo, il filo conduttore dell’opera “ Il pensiero escatologico di Papa Wojtyla nell’altis... La figura di Papa Wojtyla, rivitalizzando la dimensione oscurata della spiritualità, ha restituito alla Chiesa il suo ruolo guida nel viaggio dell’uomo verso un Dio di tutti, pacificando i contrasti tra le diverse religioni, purificate da ogni strumentalizzazione materiale e cogliendone l’originaria natura. Questo, il filo conduttore dell’opera “ Il pensiero escatologico di Papa Wojtyla nell’altissima concezione di Cracovia. L’apocalisse secondo Papa Wojtyla e il raffronto tra Papa Wojtyla e Papa Francesco” di Adolfo Sassi, scritta in occasione della santificazione di Papa Wojtyla, che avverrà nel periodo di Pasqua del 2014. Adolfo Sassi, poeta e studioso di Papa Wojtyla, è ispirato da una profonda spiritualità e devozione, ma il suo lavoro offre anche un contributo di ricerca sul significato del pontificato di Giovanni Paolo II, che non tutti hanno colto. Non si limita dunque alla sua celebrazione ma illustra con precisi riferimenti storici, filosofici, letterari, la figura di Giovanni Paolo II, spingendosi oltre la commozione popolare che questo grande Papa ha suscitato, affascinando e conquistando le folle di tutto il mondo. Come dimostrano i suoi viaggi in tutti gli angoli della terra, per incontrare la gente, quella più umile e sofferente ma anche per incontrare capi di Stato, i rappresentanti di tutte le religioni, delle diverse ideologie, anche quelle contro le quali si è battuto, ( memorabile il suo incontro con Fedel Castro), ma soprattutto il suo mostrarsi uomo tra gli uomini, disponibile all’incontro, al dialogo, come avvenne con il suo attentatore Alì Agca; offrendo così sempre un segno tangibile della sua presenza e della sua forza, anche nei momenti più dolorosi della sua esistenza, attraversata da malattie che ne hanno minato il corpo fino alla fine, fino al suo ultimo respiro. Questa sua abnegazione, questo suo votarsi così totalmente alla sua missione di Cristo in terra, lo ha fatto diventare, nell’immaginario collettivo, un’icona di santità, ancor prima della sua morte. Il professor Sassi, si è spinto oltre il sentimento popolare, ripercorrendo la sua formazione, la sua dottrina di eccelso studioso di scienze, filosofia, antropologia, letteratura, la sua dunque poliedricità e lungimiranza culturale messa a servizio della testimonianza dell’amore di Dio.La vastità delle sue conoscenze non hanno rappresentato un elemento di potere da contrapporre agli altri poteri, piuttosto hanno aperto la sua mente al confronto, all’autocritica, all’accettazione del “nemico” non da annientare ma da decifrare al fine di integrarlo in un insieme di ragioni diverse ma convergenti tutte nell’amore reciproco, come dono di Dio. L’interpretazione che AdolfoSassi dà dell’uomo, dell’intellettuale, del pastore Wojtyla, rifugge dal contrapporre bene e male. Perché in tutte le epoche, in tutti gli uomini, in tutti i sistemi di pensiero, c’è sempre stata un’originaria tensione verso il bene, verso l’amore. Il male è la rottura di un’armonia, un allontanarsi dal principio originario, è una fuga verso il nulla. Come evidenzia il professor Sassi, tutte le epoche storiche sono state caratterizzate da questa scissione. Dall’Antichità, alla cultura greco-latina, a quella ellenica, medievale, moderna, post moderna, le luci e le ombre si sono sempre alternate. Per Papa Wojtyla la luce è la potenza irradiante dello Spirito che fà alzare lo sguardo verso le vette più luminose del cielo. E l’ombra è la caduta dell’uomo nel perimetro limitato della caducità umana che guarda solo il materiale della vita. Spesso Sassi, definisce Wojtyla, il Papa che ha saputo meglio dialogare con la modernità. Proprio in virtù di questa sua capacità di non arroccarsi nella fortezza del suo pensiero. Ma sempre pronto a comunicare la sua profondità con un linguaggio che toccava il cuore di tutti. Evidente, come sottolinea l’autore, l’analogia tra la vita di Cristo e quella del Papa polacco. L’auto-immolazione di Giovanni Paolo II fa parte di questa analogia. Egli come Cristo accetta di portare fino in fondo la croce della sua missione di predicatore dell’amore, dell’unità, della pace in nome di Dio, sottraendosi anche ai consigli dei medici che tentavano di dissuaderlo dal torturare il suo corpo così malato. Ma lui proprio come Gesù, ha donato la sua sofferenza, le sue preghiere per la salvezza degli uomini, per seminare, in questi due ultimi secoli di guerre, la speranza dell’armonia e della pace .L’esempio di Giovanni Paolo II ha aperto una strada nuova verso la Cristianità originaria. L’eredità da lui lasciata è stata raccolta dal Papa di oggi Francesco I, il quale sulla scia dell’esempio del suo grande predecessore, sta riportando la Chiesa ai veri valori, quelli che Gesù ci ha lasciato: l’amore, la fratellanza, la semplicità contrapposta alla religione della materia, che ha condotto l’uomo all’accumulo egoista della ricchezza materiale, al compiacimento per il bello effimero e a un vuoto dell’animo, che sente l’esigenza di salvarsi dal caos delle guerre, delle ingiustizie, delle sopraffazioni, della violenza in tutti i suoi aspetti. L’opera di Papa Francesco si inserisce proprio in questo quadro desolante di valori etero e auto -distruttivi .Nelle ultime pagine del libro di Adolfo Sassi, sono raccolte delle poesie scritte dall’autore sull’ illuminante passaggio nel mondo di Giovanni Paolo II. Poesie ispirate da un grande devozione e fede ma anche espressione in versi del suo pensiero sull’ azione “rivoluzionaria” compiuta da Wojtyla, come Papa di tutto il mondo, paragonato a Cristoforo Colombo per aver congiunto le estremità dei luoghi non solo geografici, ma anche di pensiero. Definito: “gigantesco” per il suo impegno, la sua costante forza di tener alta la fiaccola della luce di Dio fino al limite delle sue forze mortali. Paragonato a Pietro, ai pastori della Chiesa che hanno posto le basi per una nuova strada, sfidando il passato e il presente e guardando al futuro sempre con lo sguardo illuminato, mai stanco. La sua sofferenza fisica non ha minato la forza luminosa del suo amore per Dio. L’immagine di Wojtyla che ci restituisce la passione e la ricerca di Adolfo Sassi, è quella di un uomo che ha percorso il suo cammino sulla terra giungendo a superare con la sua tenace fede nella parola di Dio, i limiti della contingenza e assurgere alla contemplazione del bene superiore, quello che dà pace e libera da ogni sofferenza. Questo il messaggio su cui ogni uomo dovrebbe riflettere.
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