Sole della Mesopotamia
Considerazioni incomplete
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Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Nel ricco Pantheon mesopotamico, il Sole (utu per i Sumeri, Šamaš per gli Assiro-Babilonesi) è una delle divinità “astrali”, insieme ai due “colleghi” notturni: la Luna, (Nanna, Sin) che per i Mesopotamici era maschio e che era suo padre, e la stella Venere (Inanna, Ištar), sua sorella, dea della procreazione. Poiché a lui si devono luce e calore, non solo gli era debitrice l’agricoltura, ma anche tutto ciò che riguardava la giustizia. Il Sole infatti “faceva luce” sulle mancanze umane, e di conseguenza era il propugnatore delle leggi ed il garante dei giuramenti, dei giusti tassi d’interesse, delle inalterate misure. La sua luce rischiarava e proteggeva il cammino dei viaggiatori e dei mercanti, penetrava persino nel Regno dei Morti, e permetteva di vedere anche il futuro attraverso la mantica e l’oniromanzia. Degno pendant dell’omonimo Inno al Sole egiziano, un famoso Inno mesopotamico, che è stato composto per lui, è presente, nell’ultima traduzione eseguita direttamente dal cuneiforme, alla fine di questo saggio che gli è dedicato.
pagine: | 208 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-5342-3 |
data pubblicazione: | Dicembre 2012 |
marchio editoriale: | Aracne |
editore: | Aracne editrice S.r.l. |
collana: | Collana di Studi Mesopotamici | 4 |

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