Il meccanismo indifferente
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Pochi registi hanno saputo, come Stanley Kubrick, affrontare con la loro opera epoche e questioni storiche così lontane e diverse tra loro. E questa varietà di temi e di approcci sa reggersi da una parte sulla compattezza e sulla coerenza di una scrittura cinematografica sempre avanguardistica e propositiva, capace, al di qua del racconto, di (in)formare il film, e dall’altra su un radicato sentimento mitico di Spazio e Tempo che va ad incidere direttamente sulla concezione storica del regista. I suoi personaggi sono rinchiusi in un flusso che mette in discussione il loro essere–nella–Storia e il loro essere–nel–cinema e li respinge di continuo verso l’origine, verso strutture di convivenza primarie; per questa stessa idea mitica della Storia, il cinema di Kubrick è un cinema “di fondazione” e un cinema violento. Dai film più noti al colossale progetto Napoleon, tra consolidate e nuove aperture interpretative, si fa luce sulla sorprendente unitarietà del progetto storico kubrickiano.Michele Guerra (1982) è dottorando di ricerca in Storia dell’Arte e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Parma. Ha scritto alcuni saggi sul cinema italiano e collabora a ICoN (Italian Culture on the Net).
pagine: | 240 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-0989-5 |
data pubblicazione: | Febbraio 2007 |
marchio editoriale: | Aracne |
editore: | Aracne editrice S.r.l. |

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