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Stefano BOSCOLO
Torino, 30/07/1986

Stefano Boscolo, nato a Torino il 30 luglio 1986, si è laureato a pieni voti in Lettere moderne all’Università degli Studi di Torino, con una tesi in Teatro popolare e d’animazione. Attualmente studia presso lo stesso ateneo, nel corso di laurea specialistico in Culture moderne comparate, con particolare attenzione all’ambito della storia letteraria slava1. Nel contesto professionale, dal settembre 2009 è professore a contratto presso l’Istituto Maria Consolatrice del capoluogo piemontese, dove lui stesso ha studiato dal 1992 al 2000 frequentando la scuola elementare e media. Da sempre ha manifestato interesse nei confronti delle materie umanistiche, sebbene abbia scelto di abbracciarle tardi attraverso uno studio accurato ed approfondito, all’indomani della maturità scientifica conseguita presso il liceo statale Ettore Majorana di Torino. L’avvicinamento progressivo verso questi ambiti di studio è essenzialmente giustificato dalla riscoperta nuova della scrittura, quale strumento d’analisi del mondo e degli uomini, a metà strada fra il puro realismo e il tepore offerto da una scrittura più intima ed emotiva.
Sebbene la prima, recente pubblicazione, ormai sono quasi otto anni che scrive, cimentandosi a più riprese in diversi generi letterari, con l’intenzione appunto di sperimentare una tipologia di letteratura capace di affascinare il lettore dinanzi all’arte d’indagare sottilmente quella stessa realtà che lo circonda. Pertanto, grazie all’utilizzo di un linguaggio apparentemente semplice e seduttore, ha da sempre promesso di trattare le tematiche più ardue e segrete della vita umana, sia attraverso una misurata finzione narrativa, sia ricorrendo ad una più attenta ricerca saldamente ancorata al valore del saggio didattico educativo.
L’indirizzo in storia letteraria slava è meglio conosciuto sotto il nome di “Slavistica”. Negli ultimi anni ha volontariamente orientato gli studi – non accademici – in diversi campi d’interesse culturale, accrescendo in tal caso le conoscenze e le competenze necessarie a rafforzare il valore della produzione letteraria personale, nonché ad arricchire profondamente il significato stesso del ruolo di insegnante quale ricopre.
Pertanto, questa graduale apertura l’ha condotto ad affrontare studi e ricerche sul mondo slavo, con particolare interesse all’opera di F. M. Dostoevskij e L. N. Tolstoj, entrambi permeati da una profonda ed affascinante psicologia dell’uomo e del suo mondo. Alla stessa maniera, ha rivolto la propria attenzione nei confronti dell’antropologia socio-culturale e della storia delle religioni, leggendo le opere di J. Frazer ed E. de Martino, senza tuttavia tralasciare la lettura di E. Durkheim,M. Eliade e R. Otto. Di conseguenza, ritiene che l’unione di queste letture l’abbia portato alla riscoperta matura dell’opera pavesiana, verso la quale manifesta una vera e propria ammirazione, sebbene l’ampio scetticismo della gente.
Al di là di alcune recensioni relative ad una serie di testi poetici di autori contemporanei minori, attualmente ha pubblicato un libro di narrativa presso l’editrice romana Aracne; e per la stessa è in preparazione un saggio realizzato attorno ad un copione marionettistico del 1917, che presumibilmente dovrebbe essere pubblicato nei primi mesi dell’anno venturo.
Sebbene la prima, recente pubblicazione, ormai sono quasi otto anni che scrive, cimentandosi a più riprese in diversi generi letterari, con l’intenzione appunto di sperimentare una tipologia di letteratura capace di affascinare il lettore dinanzi all’arte d’indagare sottilmente quella stessa realtà che lo circonda. Pertanto, grazie all’utilizzo di un linguaggio apparentemente semplice e seduttore, ha da sempre promesso di trattare le tematiche più ardue e segrete della vita umana, sia attraverso una misurata finzione narrativa, sia ricorrendo ad una più attenta ricerca saldamente ancorata al valore del saggio didattico educativo.
L’indirizzo in storia letteraria slava è meglio conosciuto sotto il nome di “Slavistica”. Negli ultimi anni ha volontariamente orientato gli studi – non accademici – in diversi campi d’interesse culturale, accrescendo in tal caso le conoscenze e le competenze necessarie a rafforzare il valore della produzione letteraria personale, nonché ad arricchire profondamente il significato stesso del ruolo di insegnante quale ricopre.
Pertanto, questa graduale apertura l’ha condotto ad affrontare studi e ricerche sul mondo slavo, con particolare interesse all’opera di F. M. Dostoevskij e L. N. Tolstoj, entrambi permeati da una profonda ed affascinante psicologia dell’uomo e del suo mondo. Alla stessa maniera, ha rivolto la propria attenzione nei confronti dell’antropologia socio-culturale e della storia delle religioni, leggendo le opere di J. Frazer ed E. de Martino, senza tuttavia tralasciare la lettura di E. Durkheim,M. Eliade e R. Otto. Di conseguenza, ritiene che l’unione di queste letture l’abbia portato alla riscoperta matura dell’opera pavesiana, verso la quale manifesta una vera e propria ammirazione, sebbene l’ampio scetticismo della gente.
Al di là di alcune recensioni relative ad una serie di testi poetici di autori contemporanei minori, attualmente ha pubblicato un libro di narrativa presso l’editrice romana Aracne; e per la stessa è in preparazione un saggio realizzato attorno ad un copione marionettistico del 1917, che presumibilmente dovrebbe essere pubblicato nei primi mesi dell’anno venturo.
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